Manchevolezze. In nulla è manchevole il romanzo di Adrian Tomine Shortcoming! Rizzoli ristampa in binomio con Lizard l’acuto racconto per immagini “Difettucci”: seguiamo l’educazione sentimentale di Ben, wasp in quanto Asian-American e single data la carenza affettiva e le ossessioni emotive a cui soggiace, rincorriamo assieme al protagonista trentenne i fantasmi amorosi irreali nel loro candore da stantio cliché statunitense inizio Terzo Millennio.
Questa intelligente e divertente prova autoriale segue e s’intreccia alle precedenti, fra cui la nota Morire in Piedi (Killing & Dying) e risuonerà vagamente familiare a chi ama il cinema contemporaneo, le cui produzioni, dagli States alla Francia, attingono con successo alle trame raffinate e pungenti di questo splendido scrittore cresciuto nella culla culturale di Berkley e maturato nel vortice ethnopop di New York.
Adrian Tomine e l’intera sua famiglia sono il frutto storico e culturale dei campi detentivi nati negli Stati Uniti d’America dopo il 1941: una benefica forza centripeta ha disseminato il contesto artistico internazionale della preziosa eredità acquisita con dolore da migliaia d’internati, esperienza tramandata alle generazioni successive che ne continuano a rielaborare sottotraccia il vissuto.
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