La Treccia della Nonna

Aus dem Fremden, della scrittrice di origine uralica e lingua tedesca Alina Bronsky diverte l’arguzia dei dialoghi, colpisce l’acutezza dello sguardo e incanta la tenerezza profusa nel creare questo microcosmo familiare sui generi: Margarita Ivanovna ha sottratto il nipotino Max ai rischi dell’implosione sovietica conducendolo, unitamente all’imbelle marito, incontro alle promesse di una terra ricca come la Germania,  contro la quale, questa oramai irriconoscibile ballerina classica, indirizza le invettive più paradossali e le geremiadi più pietose a udirsi. Imbonitrice e commediante, financo mistificatrice, questo mirabile personaggio chiave guiderà genti e storie sotto l’insegna della sua corposa treccia ramata e sopporterà stoicamente numerosi colpi dell’avversa fortuna: il cordone ombelicale rosso sangue andrà reciso per liberare il piccolo eroe Maximilianuccio dall’abbraccio dell’adorata Babuşka e dalla stretta soffocante della Baba Jaga che in lei si manifesta. Ricordate “L’Ultimo Amore di Baba Dunja”? Ebbene, rileggetelo nella traduzione ancora una volta delle Edizioni Keller.