La saga dei Conforti è la storia appassionante di una famiglia di confettieri romana.
Una storia dalla quale non sono riuscita a staccarmi.
E dunque...
Dopo la fine della seconda guerra mondiale Achille, con l'aiuto della moglie Cecilia, deve ricostruire la fabbrica dei confetti. Ricominciare tutto da capo. Rimboccarsi le maniche come tanti dell'epoca. Ad aiutarlo anche Carlo, un commilitone che gli ha salvato la vita durante la guerra e con cui sente di avere un obbligo fraterno.
È anche una storia di grandi donne come Cecilia e Rebecca. Donne disposte a rinunciare a tutto per la propria indipendenza e per essa lottare.
Cecilia e Rebecca, figlie dei loro tempi, Cecilia nata prima della guerra dimostra un approccio più conservatore mentre Rebecca è figlia degli anni nuovi, dell'Italia degli anni '60 e '70.
E poi il retaggio, quello che ci siamo trascinati fino alla metà del secolo scorso: lo sbaglio commesso da molti padri coi figli, il primogenito era quello destinato a prendere le redini dell'azienda mentre il secondogenito era relegato ad un ruolo minore quasi marginale.
Achille infatti, padre di Ettore e Paride, queste differenze le fa ma in totale buona fede, rimarcate però da Cecilia.
Il libro è un vivido ritratto tra il profumo dolce dei confetti e il sapore delle mandorle amare.
BELLO.