Vivarium. Quest’anno ricorre il Cinquantennale della Rivoluzione dei Garofani e ci si offre l’occasione di ritornare con rinnovato interesse alla letteratura lusitana del Novecento, a esorcizzare i fantasmi della dittatura salazarista e cancellare l’immagine di un Portogallo ridisegnato dall’império del turismo da cartolina.
Sellerio traduce la raccolta di racconti “Tanta Gente, Mariana” scritti da Maria Judite de Carvalho durante i lunghi soggiorni fuor di patria e pubblicati in Portogallo nel 1959; ogni obiezione e riluttanza alla lettura del genere novellistico si tacita di fronte alla sintesi unitaria e levigatissima di queste amare rappresentazioni che rivelano il disincanto e l’arguzia dell’autrice.
La familiarità percepita di fronte ai ritratti dipinti dall’autrice ci giunge dall’antologia “Armadi Vuoti”, il cui titolo ben chiarisce come il filo narrativo si arrocchi attorno alla dolorosa inconsistenza dell’assenza: la perdita è il nucleo centrale di questi scritti così come lo è stata la separazione e la lontananza nella biografia dell’autrice: Maria Judite de Carvalho trova le parole per far risuonare il silenzio di Mariana, emblema di tutta la galleria degli anonimi Capitães de Abril, e ne accorda le impercettibili vibrazioni traendone voce e musica per raffinata musica camera.
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