Vita e le cacce dei contadini fra Ottocento e Novecento. Quando si cacciava per

Riferimento: 9788859602132

Editore: Polistampa
Autore: Francesco Sorbetti Guerri, Paolo Casanova
In commercio dal: 01 Febbraio 2008
Pagine: 200 p., Libro in brossura
EAN: 9788859602132
16,00 €
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Descrizione

Nel mondo contadino di fine Ottocento la caccia aveva assunto un ruolo di primaria importanza come elemento di sopravvivenza, in particolare fra le popolazioni rurali dell'Appennino. Naturalmente si trattava di una caccia di frodo data l'estrema povertà delle famiglie coloniche e veniva condotta con mezzi del tutto particolari, secondo tecniche venatorie ormai proibite e quasi tutte scomparse. Molti autori della prima metà del '900 le avevano già condannate, equiparandole a forme del peggiore bracconaggio, incompatibili con una gestione corretta del patrimonio faunistico. Ciò che si propone questo libro è interrogarsi sul perché i coloni si trovavano nella necessità di catturare gli animali selvatici con tali sistemi 'distruttivi', scoprirne i motivi esistenziali, inquadrare il contesto storico e sociale propri delle campagne dell'epoca.