A tavola coi re. La cucina ai tempi di Luigi XIV e Luigi XV

Riferimento: 9788838937231

Editore: Sellerio Editore Palermo
Autore: Sgorbati Bosi Francesca
Collana: La nuova diagonale
In commercio dal: 30 Novembre 2017
Pagine: 464 p., Libro in brossura
EAN: 9788838937231
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Descrizione

Cosa si mangiava, come si mangiava. Chi forniva e cosa riforniva. Chi e dove si cucinava. L'esercito di servizio nei suoi vari gradi. Le stanze da pranzo, l'architettura e il mobilio. L'ordine delle portate. La buona educazione. I primi, moderni, libri sull'arte di mangiar bene. Con il movimento dei fatti significativi, delle circostanze storiche, e con la riproposizione delle ricette d'allora possibili da eseguire oggi, questo libro racconta come nasce la grande cucina francese nell'epoca di Luigi XIV e della sua corte; e come poi, durante il regno di Luigi XV, essa si ponga al centro della cultura, dell'arte e della letteratura, come si caratterizzi quale elemento di identità nazionale, come diventi modello implicito di costumi e moralità. In quel secolo, in Francia si parla, si scrive e si discute di cucina come mai era accaduto prima. Gli chef rivendicano la dignità della loro professione e i loro ricettari sono preceduti da introduzioni di intellettuali di vaglia. Del cibo si parla, si arriva a trascendere la sua natura materiale per considerarlo espressione di un sistema politico apertamente criticato e si propongono diete alternative a quella tradizionale. Come oggi. Dicendo di come cominci l'età nuova nei cibi, A tavola coi re descrive la frattura che indirizza ai nostri anni. La cucina si laicizza, si secolarizza, cioè si sottrae ai numi tutelari che l'avevano orientata fino a quel momento, ovvero la medicina e la religione. A tavola non governa più il medico e il prete, ma il gusto. Il buon gusto nel mangiare sfocia in una forma di disciplinamento collettivo: anche ai buoni borghesi si riconosce, già nei ricettari e nei numerosissimi libri di cucina pubblicati, il diritto di mangiare bene. Cambia la gerarchia degli alimenti. Spezie giunte da lontano, animali pittoreschi e rari, lo zuccheroso e l'acidulo, cedono il primato ad alimenti prima disprezzati, ai cibi più domestici. S'impone la frutta a fine pasto. C'è un mondo diverso fuori e la teoria e la pratica culinaria ne vogliono essere lo specchio. Così in queste pagine prende forma una rappresentazione della società del tempo, in tutta la vivacità della grande trasformazione della modernità, ma a guardarla dalle cucine dei palazzi.