Compendio di storia della Sicilia

Riferimento: 9788899852702

Editore: Pungitopo
Autore: Maurolico Francesco, Irrera F. (cur.), Puzzello G. (cur.)
In commercio dal: 01 Gennaio 2020
Pagine: 520 p., Libro rilegato
EAN: 9788899852702
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Descrizione

Francesco Maurolico (1494-1575), messinese di origine greca, scienziato famoso, soprattutto come matematico e astronomo (tradusse Euclide, Teodoro, Menelao, Archimede), esperto di scienze naturali ed architetto, operò anche come cartografo e non mancò di occuparsi di letteratura e poesia, di musica e opere devozionali e di storia: immensa fu, dunque, sia la sua cultura che la sua produzione. Morì di peste a Messina nel luglio 1575 ed è qui sepolto, nella chiesa di San Giovanni di Malta. Dopo la sua scomparsa, molti dei suoi manoscritti si dispersero senza poter essere stampati; parecchi testi suoi autografi si trovano oggi alla Bibliotèque Nationale di Parigi ed è pure attualmente in corso il progetto di un'Edizione Nazionale della sua Opera Matematica. Il Compendium di Maurolico, che qui si presenta in una versione moderna, corredata, a differenza dell'originale latino, di numerose note e immagini, è stata condotta sull'Editio princeps di esso, stampata a Messina nel 1562, e giunge dopo la traduzione, ormai inesorabilmente datata e con non pochi errori, di Girolamo Di Marzo-Ferro del 1844. Questo lavoro storico mauroliciano non ha certo avuto la fama di quelli scientifici dello stesso, forse anche perché pubblicato a distanza di soli quattro anni dalla prima edizione di un'opera di grande importanza per la storiografia siciliana come il De rebus Siculis decades libri duo del domenicano Fazello, che aveva attaccato le prerogative politiche della città di Messina. Il Compendium fu commissionato al Maurolico dal Senato messinese, proprio nell'intento di replicare al protagonismo di Palermo nelle vicende insulari presente nel Fazello; e il nostro, se pure spiega, nella sua prefazione all'opera, di non aver scritto per spirito municipalista, ma per amore di verità scientifica, tuttavia non manca certo, come del resto si può vedere sin dalle annotazioni iniziali, di emendare in diversi luoghi proprio quest'autore, pur elogiandolo e servendosi pure certamente, in diversi punti del proprio lavoro, dello scritto del netino.