Tre anni, tre mesi, sette giorni. Cassino degli anni '60

"Tre anni, tre mesi, sette giorni, tanto fu il tempo che passai a Cassino subito dopo il matrimonio", dice l'Autrice. Prosegue: "Il titolo di questo libricino potrebbe essere percepito come un giudizio negativo su quel periodo della mia vita quasi che io contassi i giorni passati in questo piccolo centro della Ciociaria appena sposata sperando che terminassero presto. In realtà quei settanta e più mesi non li ho contati come i detenuti contano i giorni e le ore che li separano dalla libertà, perché quei tre anni e poco più furono per me quelli in cui presi coscienza di me stessa, delle mie capacità di affrontare la parziale solitudine e una vita diversa. Non era l'isolamento in cui ci si sente disperati e con nessun contatto con il mondo esterno... si trattava di una solitudine a cui ero pervenuta per libera scelta. Provenivo da una famiglia molto numerosa... mancava nella mia casa d'origine la possibilità d'isolarsi, di avere uno spazio che appartenesse solo a me stessa. Forse fu questa mia piccola parte di voglia di solitudine che mi fu di aiuto quando m'immersi in quel mondo così diverso e a volte così chiuso."