Romanzo istrionico di geopolitica e stringente attualità, l’ultimo libro di Hakan Günday narra di un complotto mondiale partorito da mente fredda e calcolatrice: Zamir, giovanissimo profugo abbandonato e sfigurato dallo scoppio di un ordigno, matura una vocazione al fondamentalismo pacifista del cui meccanismo paradossale si trova dapprima vittima e successivamente deus-ex-machina; il protagonista, Uomo senza Volto, percorre una via infernale lastricata d’intenti grandiosi nel convincimento delirante di condurre l’Umanità irragionevole alla salvezza universale grazie alla leva dei sentimenti, nell’illusione di una rivoluzione libertaria che riscatti la condizione di servaggio alla propaganda di cui è vittima consapevole, ed ecco che Zamir si atteggia a Candide della sovversione razionale dei tempi.
Chi mai avrebbe potuto tessere e dispiegare un complesso e paradossale intrigo internazionale all’ombra di numerose Organizzazioni Umanitarie, nel labirinto della comunicazione di massa, se non uno scrittore affabulatore, un autore poliedrico e un uomo cosmopolita quale Günday? Come in A con Zeta, un linguaggio pacato, un tono caustico u uno stile contemporaneo ci portano ad attraversare il caos primordiale di un ordine che pensiamo essere evoluto e raffinato, ad ascoltare le voci dissonanti di anime disturbate e figure folgoranti: una berlina plateale per le consuetudini filantropiche dettate dalle multinazionali imperanti.
ACQUISTA