Mal di Libia, il recente libro di Nancy Porcia, è un reportage da leggere ineludibilmente: la giornalista vi raccoglie lunghi anni d’inchieste internazionali condotte con determinazione e partecipazione per comprendere la complessa geopolitica della nostra area mediterranea, fronte di un conflitto continuo a bassa intensità; unica corrispondente italiana free-lance di stanza in Libia, ha raccontato le guerre civili del paese nordafricano, da suolo amaro di transito a terra di dolorosa emigrazione.
Un’economia di guerra che decide le sorti finanziarie di una nazione fallita porta la popolazione alla diffusa rassegnazione e al profondo scetticismo nei confronti dell’Europa, afflitta da sensi di colpa inalienabili e ignavia politica: la legittima istanza di democrazia postrivoluzionaria è ancora una volta tragicamente delusa.
Al centro di un inaccettabile recente caso d’intercettazioni, lesive della propria libertà e indipendenza, Nancy Porsia testimonia col suo lavoro da professionista competente la forza dell’impegno informativo: Mal di Libia è anche un’appassionante inchiesta sul giornalismo attuale, una rappresentazione ispirata e chiara dei suoi meccanismi e rischi, ma soprattutto una galleria dei protagonisti fondamentali che lo animano e di cui poco o nulla si conosce.
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