Il sogno di Annibale

Riferimento: 9788882382902

Editore: Città del Sole Edizioni
Autore: Oliverio Santino
Collana: La vita narrata
In commercio dal: 28 Febbraio 2022
Pagine: 544 p., Libro in brossura
EAN: 9788882382902
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Descrizione

Amilcare e il figlio Annibale, hanno un sogno: distruggere Roma. Il loro sogno è anche quello di Alessandro il Macedone che mira a unificare il mondo Mediterraneo. In questo romanzo tra realtà e fantasia, Annibale vagheggia di sradicare la tracotanza di Roma da tutto il Mediterraneo e di costruire un ordine nuovo con Capua capitale e Roma relegata a semplice provincia. Vuole dare ai popoli italici la possibilità di vivere, una volta liberati dalle catene di Roma, sulle terre del Mediterraneo, con le proprie leggi, i propri commerci, i propri costumi. Sono i popoli italici a non fare proprio il sogno del Cartaginese. Annibale si ritira nei suoi castra maris nel Bruzio (l'attuale Castella, dove tradizionalmente si riscontrano le tracce del suo soggiorno), nei pressi di Crotone, e attende che la sorda Cartagine invii gli aiuti richiesti e che le genti italiche accettino quel suo sogno e comprendano che la libertà e l'autonomia si possono conseguire solo con l'annichilimento di Roma. Protagoniste del romanzo anche le donne amate dall'eroe: Himilce, la sposa iberica di Annibale, e la misteriosa Iride. Al dissolvimento del sogno di Annibale concorrono due personaggi: Quinto Fabio, il princeps senatus, che fomenta contro di lui le popolazioni italiche bollandolo come straniero, alienigenae, e Scipione, il giovane tribuno che dall'alto del ponte diruto sul Ticino lancia un'occhiata di sfida ad Annibale e si allontana con una turma di reduci dal campo della disfatta di Canne. Scipione ha studiato a lungo il suo avversario e, complice l'infedele Himilce, ha scrutato la sua anima e emulato ogni sua tecnica. A Zama lo surclasserà, adoperando le medesime manovre militari con cui Annibale aveva distrutto a Canne l'esercito romano. Di Annibale emergono le furbizie e le tecniche militari, ma anche le debolezze del grande condottiero, che provoca uno scontro fra due diverse civiltà, che difficilmente avrebbero potuto compenetrarsi.