Di nulla

Zoe, una giovane donna, è l'interprete di un viaggio inteso come rottura, sospensione della routine e momento di riflessione per definire il proprio futuro, ma lo spirito di avventura, forgiato nelle esperienze adolescenziali vissute in Africa, prevale sulla razionalità di una programmazione di vita conforme ai suoi studi compiuti a Paris e il viaggio si trasforma, offrendole un'opportunità di crescita che la sorprende, senza sfuggire mai completamente al suo giudizio. La scelta di partire da sola non rappresenta una fuga o una necessità di solitudine, ma di ricerca di incontri, di conoscenza al di là del recinto delle proprie frequentazioni abituali, attitudine supportata anche dalle sue competenze di antropologa. Gli incontri saranno dettati solo dalle circostanze, susseguendosi anche in contesti poco prevedibili e inusuali. È una storia d'amore per il prossimo e una storia d'amore per se stessi, una finestra spalancata su nuove forme di socialità. È un racconto di avventure non cercate ma accettate, per piacere a se stessa ed essere approvata e desiderata. Lo spazio del racconto è il mondo, il tempo quello della giovinezza, dove la spensieratezza trionfa.