Autoconservazione e inerzia. Sulla costituzione della razionalità moderna

Riferimento: 9788876983825

Editore: Medusa Edizioni
Autore: Hans Blumenberg
Collana: Argonauti
In commercio dal: 2016
Pagine: 103 p., Libro in brossura
EAN: 9788876983825
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Descrizione

Da Tálete, che vedeva il mondo pieno di dèi, a Gagarin, che in orbita ne sanzionava l'inequivocabile assenza, si consuma quello che probabilmente è l'evento più impressionante e meno compreso della storia dell'umanità: la morte di Dio. Non si tratta tanto di massimi sistemi, di valori assoluti: da questo punto di vista è evidente che Dio non è affatto morto, anzi il vessillo divino è innalzato su strazi globali di proporzione spaventosa; si tratta di una questione molto più semplice, più quotidiana: per questo è impressionante e incompresa. Dio muore non tanto nel senso morale, nelle svolte epocali, nelle grandi rivoluzioni, nei discorsi pubblici e nelle dichiarazioni di guerra: muore molto più semplicemente nel piano inclinato del moto accelerato. Muore nella fisica spicciola, nel tempo che consuma il movimento, che fiacca le forze: muore nella morte ordinaria di ogni piccola cosa. Nell'epoca antica Dio reggeva tutto, in quella moderna occorre trovare una scusa per giustificare l'inizio e la fine del mondo, o meglio la sua conservazione. La domanda non è più: perché il mondo è stato creato?, ma: perché continua ancora a esistere, visto che non possiamo più ammettere che vi sia un Dio che lo mantiene in essere. Hans Blumenberg, maestro ineguagliato dell'indagine al microscopio dell'età moderna, dedica un gioiello di acume filosofico al concetto di inerzia che, tra il XVII e il XIX secolo, giunge a sostituire definitivamente, pur con una trama complessa e intricata, la mano di Dio.